Unirsi nella lotta contro l’austerità e dare sostegno alla proposta del reddito di dignità è fondamentale nella nostra visione politica, perché la partecipazione democratica è fortemente legata alla possibilità di condurre un’esistenza dignitosa. Il reddito di dignità è in armonia con la linea, politicamente avanzata, portata avanti dalla Ue secondo cui “il coinvolgimento attivo non deve sostituirsi all’inclusione sociale e chiunque deve poter disporre di un Reddito Minimo, e di servizi sociali di qualità a prescindere dalla propria partecipazione al mercato del lavoro” (Relazione per Risoluzione europea sul Coinvolgimento delle persone escluse dal mercato del lavoro – 8 aprile 2009). Il reddito di dignità, inoltre, non è in contrapposizione con la lotta alla precarizzazione del lavoro ma ne è anzi un sostegno, poiché sottrae le persone al ricatto di accettare qualsiasi forma di sfruttamento pur di sopravvivere. Se da una parte, dunque, DiEM25 sosterrà in Europa le proposte della Rete dei Numeri Pari, dall’altra continuerà a portare avanti la sua proposta per un Dividendo universale di base, una misura per cui ogni azienda tecnologica quotata in borsa dovrebbe essere tenuta a versare una percentuale delle proprie azioni allo Stato, così da restituire una parte dei fondi pubblici che finanziano la ricerca tecnologica delle aziende.
Fonte immagine: http://www.numeripari.org/disuguaglianza-sociale-ed-economica/
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