Emissioni, la grande finanza getta la maschera del greenwashing

Abbandonate progressivamente le Alleanze per il Net Zero

 

Alle soglie dell’insediamento del Trump II, il mondo della grande finanza getta la maschera e si rivela per quello che è sempre stato: fumo, anzi emissioni dannose per il mondo e per il pianeta. 

E così, mentre il presidente eletto -omaggiato più volte da Meloni, in rappresentanza più che altro di se stessa- iniziava a lanciare messaggi chiarissimi di quella che sarà la sua seconda presidenza fossile, nel corso delle ultime settimane giganti del mondo bancario, della gestione patrimoniale e del mondo assicurativo hanno lasciato la Net Zero Asset Managers Initiative e la Net-Zero Banking Alliance, due iniziative nate nei consessi ONU e tese a favorire il cambio di paradigma del mondo finanziario verso un’economia e una società nella strada verso le emissioni zero, per riuscire a rimanere nel percorso di contenere l’aumento della temperatura planetaria entro 1.5°C. 

BlackRock e gli altri

Ultimo nome, quello forse più di peso, a farlo è stato quello di BlackRock (11mila miliardi di fondi gestiti), dopo Goldman Sachs, Wells Fargo, Citigroup, Bank of America, Morgan Stanley e JPMorgan Chase.

La responsabilità di queste compagnie è, per certi versi, ancora più grande, indirizzando investimenti e finanziamenti nell’economia, hanno un ruolo chiave nello sviluppo di un settore o un altro. E ancora più incredibile, in considerazione del fatto che proprio negli Stati Uniti molte compagnie iniziano a non assicurare più i rischi contro eventi estremi. Che provocano danni sempre maggiori, da un’economia fossile che hanno aiutato (e aiuteranno) a prosperare.

Danni da crisi climatica

Sullo sfondo, un pianeta sempre più flagellato da inondazioni, uragani, incendi, sempre più frequenti e sempre più dannosi. Gli ultimi, in ordine di tempo, l’incendio di Los Angeles (per cui si stimano danni tra 250 e 275 miliardi di dollari) e gli uragani Helene e Milton (55 e 60 miliardi di danni). 

Tutto questo mentre l’ineffabile Trump e i suoi replicanti mondiali, a partire da quelli nazionali, vogliono sbloccare trivellazioni, permessi e concessioni fossili, bloccare la rivoluzione rinnovabile.

L’ipocrisia e la follia del mondo, lanciato verso la rovina dell’umanità e del pianeta.

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