Yanis Varoufakis diffonderà le registrazioni delle riunioni dell'Eurogruppo

Nel corso degli ultimi cinque anni, i partiti greci che abdicarono alla lotta per la libertà del proprio paese, avvenuta nel 2015, hanno continuato a riprodurre la propaganda della Troika, affermando che Yanis Varoufakis si sarebbe presentato alle riunioni cruciali dell’Eurogruppo avvenute nel 2015 senza proposte concrete, annoiando i propri colleghi con astratte relazioni teoriche che avrebbero causato ritardi nelle negoziazioni e, più in generale, compromesso il periodo di mandato dell’interessato.
Questa narrazione è il filo sottile da cui dipende la loro legittimità politica. Oggi, cinque anni dopo, Yanis Varoufakis offre ai suoi critici la perfetta opportunità per un confronto basato sui fatti, e non su accuse infondate.
Venerdì 14 febbraio, Varoufakis ha inviato le registrazioni complete degli incontri dell’Eurogruppo a cui ha partecipato ai membri del Parlamento greco. La reazione dell’Establishment è stata rammaricante, ma prevedibile. Il Presidente del Parlamento ha immediatamente rifiutato le registrazioni, definendole inammissibili, nonostante i minutanti del parlamento le avessero già recepite e la Corte Suprema della Grecia avesse dichiarato le registrazioni legali. 
LA DURA VERITÀ
Contrariamente alla propaganda dell’Establishment, la delegazione greca fu l’unica a presentare proposte tecnicamente sensate (PE una ristrutturazione intelligente del debito, l’istituzione di un’agenzia pubblica per la gestione del debito, la razionalizzazione dell’IVA,  la realizzazione di un metodo algoritmico per combattere l’evasione fiscale, ecc.).
Contrariamente alla loro propaganda, Schäuble, Djisselbloem, Draghi, Lagarde & co. si sono presentati all’Eurogruppo senza alcuna iniziativa, rifiutandosi addirittura di leggere le proposte greche. Queste registrazioni provano quanto appena affermato senza lasciare spazio al minimo dubbio.
COSA FARE?
DiEM25 e MeRA25 non subiranno tale soffocamento della verità, compiuto dall’Establishment. I cittadini hanno il diritto di accedere alle conversazioni che condussero agli eventi che brutalmente segnarono le loro vite. 
Nessuno ha il diritto di tenere all’oscuro un Parlamento sovrano, e tantomeno i cittadini. Per questo motivo, abbiamo deciso che attorno al 10 marzo diffonderemo tutte le registrazioni, in modo da svelare ai cittadini l’ipocrisia dell’Establishment e i riprovevoli comportamenti dei governi che, a loro nome, agiscono a porte chiuse. 
La verità non soltanto è rivoluzionaria, come più volte si è detto, ma anche molto utile. La verità ci rende liberi, ci aiuta a capire la natura e la composizione degli schieramenti in gioco e ci aiuta a comprendere chi si oppone alla democratizzazione dell’Europa.

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