Giù le armi dal CARA di Mineo

Il coordinamento regionale di DiEM25 rifiuta la proposta dell’On. Saitta che attraverso una interrogazione alla Camera ai Ministri Salvini e Trenta vorrebbe “riconvertire” la struttura di Mineo in un polo di addestramento e formazione per le forze armate.
Sgombrare il CARA dalle persone per far entrare le munizioni non solo contravverrebbe alle aspettative pacifiste dei tanti elettori siciliani che si oppongono ad esempio al MUOS di Niscemi, ma non affronterebbe le drammatiche conseguenze dello sgombero sulle tante vite che ruotano attorno al CARA di Mineo: famiglie degli operatori sociali senza più lavoro e tanti migranti facili vittime del caporalato delle campagne. A breve infatti inizierà la stagione della raccolta delle patate, ed è presumibile che coloro che non troveranno posto in altre strutture cadranno vittime di questa forma di neo schiavitù.
Piuttosto che pensare a militarizzare il CARA, il coordinamento regionale di DiEM25 richiede la smilitarizzazione di vaste aree siciliane per restituirle ai propri territori. Infine DiEM25 sostiene ogni movimento e associazione di cittadini che ha come obiettivo la creazione di una cultura di accoglienza, e quindi di pace.
Giuseppe Schermi, Coordinatore regionale Sicilia
DiEM25

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