LE NUOVI ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA: VOTO AI SEDICENNI, TAGLIO DEI PARLAMENTARI E AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Ancora una volta la classe politica in Italia muove all’attacco degli spazi di democrazia e del principio di uguaglianza con motivazioni pretestuose per distrarre l’opinione pubblica dai nodi politici cruciali per il paese.

Il 7 ottobre si dibatterà alla Camera per l’ultima volta prima dell’approvazione definitiva il taglio dei parlamentari voluto da questo governo. Il pretesto è tagliare i costi della politica; di fatto diventeremo il paese dell’Unione Europea con il più basso numero di parlamentari in rapporto alla popolazione (già adesso l’Italia è al 24esimo posto). Con l’ampliamento dei collegi elettorali costerà di più fare politica, candidarsi e farsi eleggere, e verrà dato più potere ai leader dei partiti, con conseguente maggiore assoggettamento dei parlamentari.

La riduzione dei parlamentari combinata all’accoglimento del referendum della Lega per una legge elettorale completamente maggioritaria, ridurrebbe infatti la democrazia sostanziale e la rappresentanza in maniera intollerabile. Chi non ha di per sé potere non avrà più modo di far sentire la propria voce o di contribuire a fare le leggi: sarà ridotto al livello di un suddito che deve solo subire e obbedire.

Il progetto di autonomia differenziata dei governi precedenti non è stato fermato: materia più, materia meno sta per passare il principio della differenziazione delle prestazioni e della qualità dei servizi a seconda delle risorse finanziarie di un territorio, che esacerberebbe la questione meridionale rimasta irrisolta dall’unità d’Italia. Si realizzerebbe così “un colpo di Stato in guanto di velluto” che trasformerebbe l’Italia in una confederazione di piccole patrie, dove il Sud si ridurrebbe a vicereame del ricco Nord. Sarebbe la resa dello stato nazionale alla governance liberista, squilibrata, ingiusta e austeritaria giaà presente a livello UE.

I politici al governo agitano il miraggio del voto ai sedicenni per mascherare la resistenza a cambiare una legge sulla cittadinanza che è tra le più retrograde e restrittive d’Europa, quello ius sanguinis che nega i diritti a giovani nati e cresciuti qui. Una restrizione intollerabile che punta a mantenere un’intera classe e generazione di persone a livelli di sudditanza muta.

Diem25 nasce come movimento paneuropeo per la democrazia e l’uguaglianza di tutti coloro che vivono in Europa.

Per questo ci opponiamo:

· Alla riduzione del numero dei parlamentari;

· A ogni modifica della legge elettorale in senso maggioritario;

· All’autonomia differenziata.

Per questo ci battiamo:

· Per la valorizzazione della partecipazione e della rappresentanza a tutti i livelli, da quello municipale a quello europeo, che per noi deve essere federale;

· Per un welfare europeo che garantisca uguali standard di servizi e di assistenza in tutta Europa ai livelli più alti (i soldi ci sono, vanno ridistribuiti, armonizzando la tassazione europea dei grandi patrimoni, introducendo la carbon tax e mettendo fine allo scandalo legalizzato dei paradisi fiscali, dentro e fuori dall’Europa);

· Per l’introduzione in Italia dello ius soli / ius culturæ e per la conseguente omologazione delle leggi di cittadinanza in tutti quei paesi europei dove ancora è in vigore lo ius sanguinis;

· Per il conferimento dei diritti di cittadinanza europea ai cittadini di paesi terzi residenti in un paese UE dopo un numero di anni da stabilirsi;

– Per la creazione di corridoi umanitari e per una gestione condivisa a livello europeo dei flussi migratori.

In Europa nessuno deve essere suddito: BASTA ITALIANI SENZA CITTADINANZA, BASTA ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA!

DSC Milano

Con l’appoggio del Collettivo Nazionale Diem25

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