Solidarietà e resistenza: come gli affittuari lottano contro sfratti ingiusti

di Benjamin James Davies | 28/09/2020

Con la seconda ondata di COVID-19 che ha travolto il Regno Unito come uno tsunami sono emerse alcune importanti battaglie che probabilmente definiranno il futuro della sinistra.

La lotta per la sicurezza abitativa, un diritto umano fondamentale di cui molti nel nostro Paese sono stati derubati, si è presto trasformata in una battaglia per la conformazione della società civile più in generale, con linee di frattura che appaiono in tutto lo spettro politico. 

Mentre la destra cerca di scatenare una guerra culturale su qualsiasi argomento, dalla serata conclusiva dei Proms all’etica di fare la spia sui vicini, la sinistra è all’avanguardia del movimento per i diritti degli inquilini, opponendosi direttamente agli sfratti e spostando il baricentro del dibattito pubblico sulla crisi abitativa più in generale.

Il divieto di sfratto introdotto a marzo, al culmine della prima ondata di COVID-19, è stato un atto legislativo fondamentale che non solo ha protetto migliaia di persone dal rimanere senza una casa, ma ha reso effettivamente praticabile il concetto di “lockdown”, assieme alla fine tragicamente temporanea della questione dei senzatetto. Come ha osservato il Guardian, è stato un crudele e poetico scherzo del destino che la fine del divieto di sfratto sia caduta il giorno in cui il triste doppio intervento del Prof. Chris Whitty e di Sir Patrick Vallance ha indirizzato al Regno Unito il monito di 50.000 nuovi casi giornalieri di Covid-19 entro la metà di ottobre.

Si stima che circa 55.000 persone nel Regno Unito abbiano ricevuto un avviso di sfratto dall’inizio della pandemia. 

Ciò significa che i tribunali, già sovraccarichi di lavoro, devono affrontare un enorme arretrato di casi di sfratto. Molti inquilini non sono consapevoli dei loro diritti legali, il che mette in discussione l’etica già scadente che sta dietro all’intero processo di sfratto e toglie a molti giudici la possibilità di concedere discrezione nei casi ad esso relativi.

Sembra assolutamente perverso e sconsiderato che il governo esorti ancora una volta tutti a lavorare da casa se possibile, ma al tempo stesso lavori per minare la sicurezza abitativa di migliaia di persone. Una delle promesse elettorali dei conservatori dell’anno scorso è stata l’abolizione degli “sfratti senza colpa”, ma il governo ha invece deciso che coloro che sono in ritardo a causa della pandemia dovrebbero smettere di lamentarsi e ottenere un reddito più alto o un lavoro più sicuro. Nel frattempo, la generosità conservatrice nei confronti degli affittuari privati si è estesa fino alla “tregua natalizia”, vietando gli sfratti in vista del Natale – prendendo spunto dalla scuola di politica abitativa del signor Scrooge. In definitiva, la tregua natalizia è l’ammissione che i Tories e i loro amici padroni di casa hanno intrapreso da anni una guerra di classe contro gli affittuari privati.

La deputata laburista Zara Sultana ha chiesto misure urgenti per proteggere gli inquilini, sottolineando il fatto che 300.000 affittuari privati sono caduti in mora durante la pandemia, una cifra che molto probabilmente aumenterà quando il piano di cassa integrazione finirà, piano che attualmente supporta almeno 5 milioni di posti di lavoro. Sultana ha esortato il governo a prorogare il divieto di sfratto per un altro anno, a cancellare gli arretrati di affitto e a eliminare gli “sfratti senza colpa”. Una coalizione di organizzazioni tra cui Shelter, Crisis e Generation Rent ha anche esortato il governo a prolungare il divieto di sfratto e ad offrire un pacchetto a breve termine di sovvenzioni e prestiti di emergenza per aiutare gli affittuari che hanno perso il reddito a causa della pandemia.

Per la sinistra di tutto il Regno Unito, la protezione degli affittuari è diventata il punto di incontro di molti gruppi. 

I diritti degli inquilini e degli affittuari che devono affrontare lo sfratto sono stati raccolti da Momentum come parte di una diffusa “campagna di resistenza” contro lo sgombero delle abitazioni e di uno spostamento verso un’azione basata sulla comunità. Le richieste del deputato John McDonnell per un piano di recupero delle case popolari in stile “Piano Marshall” per la costruzione di 100.000 case popolari consentirebbero di trasferire molte persone in affitto fuori da alloggi privati, precari e costosi, e creerebbero anche centinaia di migliaia di posti di lavoro nell’edilizia e in altri settori.

Nel frattempo, nonostante una dura competizione, il titolo di “peggior padrone di casa del Paese” se lo aggiudica John Christodoulou, il miliardario proprietario del Somerford Grove di Hackney. Dopo una dura campagna per la riduzione dell’affitto durante la pandemia, i residenti sono stati sottoposti a sorveglianza, molestie e minacciati di azioni legali. Gli inquilini, con il sostegno di Generation Rent, della London Renters Union e di Momentum, si trovano ora ad affrontare lo sfratto immediato, o per dirla in modo più preciso, si trovano ora ad opporsi in prima persona al loro sgombero.

Mentre il miliardario Christodoulou si rifiuta categoricamente di incontrare gli inquilini, anche il governo e persino il governo ombra trascurano il loro dovere di protezione per gli affittuari. Il segretario di Stato ombra per l’edilizia abitativa Thangam Debbonaire ha risposo in maniera incredibilmente sbrigativa e bizzarra quando gli è stato chiesto perché si è opposto a condonare il debito degli affitti, sostenendo che i ricchi ne avrebbero beneficiato.

Quest’anno sono state numerose le vittorie delle associazioni degli inquilini nel Regno Unito, come la People’s Empowerment Alliance for Custom House (Peach) che ha ottenuto una riduzione del 60% dell’affitto e il diritto di abitare in proprietà gestite dal comune. Dopo quattro anni di lotte popolari, centinaia di famiglie hanno ottenuto il diritto di abitare in alloggi sicuri e a prezzi accessibili. Anche la London Renters Union è stata incredibilmente attiva nella capitale, mobilitando centinaia di membri di diverse comunità per resistere agli sfratti, impedendo decine di sgomberi illegali durante l’estate. Acorn, il sindacato a base comunitaria di affittuari, lavoratori e residenti, sta anche fornendo corsi di formazione sulla resistenza agli sfratti per i membri, oltre che sostenere l’azione diretta dei membri per opporsi agli sfratti e ottenere un risarcimento dai proprietari negligenti.

Mentre ci muoviamo verso un futuro incerto in cui gli inquilini non sono più protetti dal divieto di sfratto, è probabile che questi sindacati e organizzazioni rappresentino l’avanguardia per i molti di sinistra che non si sentono rappresentati dalla leadership laburista, ma sentono di voler prendere in mano la situazione. 

Cercando ispirazione e solidarietà all’estero troviamo testimonianze del potere delle organizzazioni per i diritti degli affittuari, ma i governi di tutto il mondo stanno brutalmente permettendo lo sfratto di migliaia di persone. 

Negli Stati Uniti, la situazione degli affittuari privati è difficile, con quasi 40 milioni di persone che rischiano lo sfratto senza alcun pacchetto di incentivi. Addirittura negli Stati Uniti è stato lanciato un “Uber per gli sfratti”, Civvl, che è tutt’altro che civile e chiama gli sfratti “IL MODO PIÙ RAPIDO PER FARE SOLDI DURANTE IL COVID-19”. Tuttavia, in una dimostrazione di come l’attivismo degli affittuari possa avere risultati incredibili, i manifestanti in tutti gli Stati Uniti sono stati in grado di assicurarsi un’ulteriore moratoria di 4 mesi contro gli sfratti, guadagnando il tempo di un’elezione e di un piano di incentivi da far approvare a quello che si spera sarà un Congresso a maggioranza democratica. In Spagna, la coalizione di sinistra Podemos ha congelato gli sfratti fino a sei mesi dopo la fine dell’attuale stato di emergenza. Altri Paesi con governi più autoritari non hanno visto questo tipo di sostegno, per esempio, migliaia di persone in Brasile sono state sfrattate con la forza e le baraccopoli in Kenya sono state brutalmente demolite lasciando i loro residenti senza casa durante la pandemia.

In definitiva, nelle settimane e nei mesi a venire la precarietà di molte migliaia di persone in affitto in alloggi privati sarà soggetta alle azioni del governo. 

Se il rifiuto totale di una legge sulla sicurezza degli edifici basata sulle raccomandazioni dell’inchiesta pubblica sull’incendio di Grenfell ci insegna qualcosa, i conservatori semplicemente non si preoccupano degli affittuari privati. Di fronte a questa negligenza, le organizzazioni e i sindacati guidati dalle comunità stanno manifestando nelle piazze per chiedere alloggi sicuri a prezzi accessibili, dimostrando solidarietà con i loro vicini e opponendosi ai proprietari senza cuore. La lotta sarà lunga e difficile, ma, secondo le parole di Vijay Prashad, “finché si resiste, non si è sconfitti”.

 

Fonte delle foto: London Renter’s Union su Twitter

Leggi l’articolo di Benjamin James Davies ‘Britain’s COVID-19 Housing Crisis’

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