Oggi DiEM25 festeggia l’anniversario del valoroso referendum greco dell’OXI (NO!) ma anche la sua propria nascita.
“Il nostro NO è un maestoso, grande SÌ ad una Europa democratica!”, scrisse Varoufakis all’epoca, annunciando la quintessenza di DiEM25, e cioé che un Sí ad una Europa sostenibile e democratica deve passare attraverso il percorso tortuoso, ma meritevole di un No ad una Europa autoritaria, austeritaria e controllata dalla troika.
DiEM è nato nel momento in cui la primavera di Atene è stata schiacciata e il mandato del referendum scartato.
Naturalmente il 5 Luglio è un anniversario speciale per DiEM25 – perché il Movimento per la Democrazia in Europa fu in effetti concepito nel calore e nella luce del referendum dell’OXI.
Yanis Varoufakis si rivolge alla stampa nella notte del referendum dell’OXI (No!)
Nei cinque mesi che seguirono, siamo diventati il primo governo che ha osato far sentire la propria voce, parlando in nome del popolo, dicendo NO alla irrazionalità dannosa del nostro ‘Programma di Bailout’ che si limitava a posporre l’inevitabile.
In quel periodo noi
- abbiamo confinato la troika nella sua tana di Bruxelles
- abbiamo espresso, per la prima volta nell’Eurogruppo, un ragionamento economico raffinato contro il quale non c’é stata nessuna risposta credibile
- abbiamo portato all’attenzione internazionale la crisi umanitaria greca e le sue radici in politiche intenzionalmente recessive
- abbiamo diffuso oltre i confini della Grecia la speranza che la democrazia possa respirare dentro un’unione monetaria fino a quel momento dominata dalla paura.
Porre fine ad un’austerità interminabile e controproducente e ristrutturare il debito pubblico greco erano i nostri due obiettivi. Ma questi erano anche gli obiettivi dei nostri creditori, solo che al contrario: dal momento in cui la nostra elezione apparve probabile, i poteri forti innescarono una corsa agli sportelli e pianificarono, alla fine, di chiudere le banche greche. Il loro scopo?
- Umiliare il nostro governo, obbligandoci a soccombere sotto un’austerità inflessibile e
- trascinarci in un accordo che non offre impegni concreti per una ristrutturazione del debito ragionevole e ben definita.
L’ultimatum del 25 Giugno era il mezzo con il quale avevano pianificato di raggiungere questi scopi. I cittadini greci quel giorno rinviarono questo ultimatum al mittente; nonostante le campagne allarmistiche che venivano trasmesse notte e giorno nelle loro case dai media degli oligarchi greci.
- Il nostro NO è un maestoso, grande SI ad una Europa democratica.
- È un NO alla visione distopica di una Eurozona che funziona come una gabbia di ferro per i suoi popoli.
- È un sonoro SI alla visione di una Eurozona che offra la prospettiva di una giustizia sociale e di un benessere condiviso per tutti gli Europei.
Il referendum del 5 Luglio rimarrà nella storia come un momento unico nel quale una piccola nazione europea si è ribellata contro la servitù del debito.
Come tutte le battaglie per i diritti democratici, anche questo rifiuto storico dell’ultimatum del 25 Giugno imposto dall’Eurogruppo ha un alto costo da pagare. È dunque fondamentale che il grande capitale donato al nostro governo con lo splendido voto del NO sia investito immediatamente in un SI per una risoluzione giusta, per un accordo che includa la ristrutturazione del debito, meno austerità, ridistribuzione in favore dei bisognosi e vere riforme.
Lo sforzo sovrumano per onorare la coraggiosa gente di Grecia e il famoso OXI (NO) che essi hanno consegnato a tutti i democratici del mondo, è solo al suo inizio.
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Alcune ore più tardi, dopo aver incontrato il Primo Ministro Tsipras, divenne chiaro per Varoufakis che il suo stesso governo stava per gettare la spugna. Dopo non essere riuscito a dissuadere Tsipras, nelle prime ore del 6 luglio egli scrisse la sua lettera di dimissioni. Prendendo atto della campagna della troika per farlo rimuovere e sostituirlo con un Ministro delle Finanze disposto a firmare il “documento della sconfitta”, la dichiarazione di Varoufakis terminò con le parole: “Porterò il disprezzo dei creditori con orgoglio.”
In quello stesso giorno, assieme a centinaia di democratici di tutta Europa, gli elementi di DiEM25 cominciarono ad andare al loro posto.
Un anno dopo, con l’UE in uno stadio avanzato di disintegrazione, ciò che era iniziato con il referendum dell’OXI, la battaglia di DiEM25, dimostra di essere una battaglia per l’integrità e l’anima dell’Europa.
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