Matteo Renzi propone di non confermare il governatore della Banca d’Italia ed è subito polemica. Certo, le motivazioni sono probabilmente elettorali e interne al Pd. E certo, il rapporto fra alcuni fedelissimi del segretario e il marciume del sistema bancario italiano è sotto gli occhi di tutti. Ma non dovrebbe interessarci cosa dice Renzi. Dovrebbe interessarci cambiare un sistema finanziario corrotto e clientelare.
Ci meritiamo una politica nuova che possa spingere la necessaria trasformazione di un modello economico e finanziario che non funziona più. Perché il teatrino della politica inconcludente ha stancato. E dovrebbe essere arrivata l’ora della serietà. Cosa si dovrebbe chiedere quindi? Ecco quattro semplici punti.
1- L’indipendenza della Banca Centrale non ha funzionato e va riformata. Indipendenza non significa che la democrazia non debba indirizzare la politica monetaria e la supervisione bancaria. Dobbiamo usare gli strumenti che ci sono e contestualmente richiedere maggiori poteri parlamentari per indirizzare l’operato della Banca Centrale.
2- Ignazio Visco va sostituito. Il suo mandato si è contraddistinto per una sequela di crisi bancarie; l’incapacità del governatore di avanzare qualsivoglia riforma strutturale di un sistema in bancarotta morale e finanziaria è palese.
3- Ma sostituire Visco con chi? Ecco l’identikit del governatore che ci servirebbe: una personalità che metta al centro del suo mandato la giustizia del sistema finanziario, il che include anche un cambiamento radicale di approccio verso i super-compensi dei top manager. E poi qualcuno che lavori per mettere la finanza a servizio dell’economia reale e che porti una buona dose di scetticismo verso le grandi banche occupate a fare profitti con investimenti speculativi mentre la piccola e media impresa si vede i prestiti negati.
E infine qualcuno in grado di portare una dose di saggezza nel Consiglio della Banca Centrale Europea per a) aumentare la trasparenza della Bce e richiedere un maggiore ruolo di indirizzo del Parlamento Europeo; b) chiedere che la Bce si occupi di garantire non solamente il tasso di inflazione ma anche la piena occupazione, come accade per la Federal Reserve americana; c) assicurarsi che nessun governo riceva mai più una “letterina” dai banchieri in cui si ordina svalutazione del lavoro in cambio di aiuto sullo spread.
4- Rimettere Bankitalia sotto piena proprietà pubblica.
Abbiamo bisogno di un governatore costruttivo e disobbediente, di alto profilo morale e intellettuale, che abbia piena coscienza della necessità di trasformare profondamente un sistema in crisi. Non accadrà. Ma proporlo, e provarci, dovrebbe essere il compito della politica che vuole rappresentare il nuovo.
L’articolo è stato originalmente pubblicato su HuffPost Italia
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