Transizione ecologica e trasporto aereo in Italia.

Cogliamo l’occasione per razionalizzare collegamenti obsoleti

Non sprechiamo un’occasione per razionalizzare relazioni aeree obsolete.

Transizione ecologica e trasporto aereo in Italia.

 

DiEM 25 ha investito molto in un progetto europeo per impostare e realizzare una concreta transizione ecologica che contestualmente abbia l’obiettivo di mitigare le disuguaglianze tra i cittadini (Green New Deal for Europe).

Il settore dei trasporti costituisce un capitolo di peso nel GNDE e, tra le varie proposte riportate, è molto significativa quella di non voler sviluppare il trasporto aereo su relazioni contemporaneamente servite dell’alta velocità ferroviaria.

Tale razionalizzazione comporterebbe minori costi di trasporto ed una forte riduzione dell’inquinamento provocato dall’alto consumo di combustibili fossili dell’aereo.

Teniamo anche a mente che la realizzazione delle linee AV è stata molto costosa e ha comportato anche seri oneri ambientali, quindi tali investimenti devono potersi ripagare.

 

Milano – Roma richiede circa tre ore sia in aereo che in treno!

 

In Italia il caso più evidente è la relazione Milano-Roma, dove i tempi di percorrenza tra i due modi di trasporto sono molto simili. Infatti, mettendo in conto anche i tempi accessori, per raggiungere il centro di Roma dal centro di Milano si impiegano circa tre ore sia con il treno che con l’aereo.

Probabilmente il treno ha anche un comfort superiore e maggiori possibilità di svolgere attività lavorative durante il viaggio.

Pertanto la transizione ecologica esige di utilizzare esclusivamente il treno, o quantomeno di ridurre in maniera consistente l’uso dell’aereo, quindi vanno messi in campo tutti gli strumenti atti a raggiungere tale obiettivo. Il maggior inquinamento dovuto all’alto consumo di carburante del trasporto aereo non è giustificato quando un servizio certamente non inferiore può venir fornito dal treno.

Per Alitalia la relazione Milano-Roma ha sempre rappresentato una quota di mercato importante, nel contempo tale azienda da anni è abbondantemente sovvenzionata dallo stato.

Purtroppo i fondi che riceve servono solo a mantenere in vita Alitalia, senza aprire particolari spiragli per un suo rilancio.

La nostra proposta consiste La proposta di DiEM 25 dovrebbe consistere nell’imporre ad Alitalia la cessazione dei servizi Milano-Roma, utilizzando una parte delle predette sovvenzioni per trovare una sistemazione ai lavoratori non più impiegabili su quella tratta.

Innanzitutto va valutato se Alitalia possa svilupparsi su altre rotte dove il trasporto aereo non ha concorrenti.

Si tratta di gran parte dei voli internazionali, ma anche dei collegamenti italiani con le isole. Fra l’altro, in quest’ultimo caso appare che Alitalia abbia perso gran parte delle gare con i concorrenti che beneficiano di incentivi regionali.

In seconda istanza un certo numero di lavoratori potrebbe essere assunto dal gruppo FS, anche in considerazione dell’affinità tra i due servizi, almeno per gli aspetti di assistenza alla clientela e commerciali. Va ricordato che le FS sono anch’esse sovvenzionate, anche se in maniera indiretta.

Non si pretende di sottovalutare la complessità di tale progetto ed i sacrifici sociali e professionali che questa comporta, tuttavia è questo il momento buono per affrontare tale nodo. Non solo si stanno già spendendo molti soldi dei contribuenti, ma stiamo anche attraversando una gravissima crisi economica dovuta al corona virus. Gran parte degli aerei sono a terra e vi rimarranno ancora per molto tempo, pertanto dobbiamo approfittare delle opportunità che questa crisi ci offre per mettere in atto quella transizione ecologica non più procrastinabile. Come abbiamo detto, molti sacrifici sono da mettere in conto, tuttavia la gran mole di finanziamenti pubblici ormai previsti per far fronte alla crisi economica, può possono mitigare tali sacrifici.

Anche altre compagnie aeree operano sulla Milano-Roma, senza che queste siano sovvenzionate.

L’obiettivo della non sovrapposizione dei servizi similari ovviamente si applica anche ad esse, adottando azioni che disincentivino i suddetti servizi. Innanzitutto risulta opportuno applicare ad esse, su queste relazioni, una idonea eco-tassa che compensi il maggior inquinamento. In tal modo verrebbe rispettato il principio che chi inquina deve farsi carico dei relativi costi. Altro strumento può essere quello di operare alcune riduzioni sulle tariffe ferroviarie, ricordando che Rete Ferroviaria Italiana è sovvenzionata e che le compagnie che gestiscono i treni (Trenitalia ed NTV) godono di una tariffa “politica” sui pedaggi che corrispondono ad RFI.

Anche in questo caso andranno individuate opportune azioni per individuare ed eventuali posti di lavoro alternativi.

Il collegamento Milano-Roma è quello che per primo salta agli occhi, tuttavia sono da considerare anche tutti gli altri completamente serviti dall’AV, ovvero quelli che arrivano a Napoli ed a Torino. Inoltre sono da prendere in considerazione anche quelli che per la maggior parte utilizzano l’AV, come la Roma-Venezia e la Roma-Verona.

 

Non sprechiamo l’occasione. Molte risorse economiche sono in gioco, ridimensioniamo le relazioni aeree ormai obsolete e diamo un serio contributo alla transizione ecologica.

 

Riepilogando, DiEM 25 dovrebbe proporre di:

  • utilizzare le ingenti risorse economiche già stanziate per razionalizzare i servizi di Alitalia;
  • razionalizzare i servizi delle altre compagnie aeree rimodulando gli incentivi ed anche introducendo eco tasse;
  • utilizzare le medesime risorse economiche per ricollocare eventuali esuberi che potrebbero venirsi a creare;

Su questi argomenti DiEM 25 deve adoperarsi per mobilitare l’opinione pubblica perché sia consapevole della necessità di attuare questi provvedimenti, fondamentali per salvare l’ambiente ma anche concretamente realizzabili.

In conclusione l’occasione non deve essere sprecata, molte risorse economiche si stanno mettendo in gioco, quindi cerchiamo di ridimensionare le relazioni aeree ormai obsolete e dare un serio contributo alla transizione ecologica.

 

Michele Palermo, DSC Roma1

 

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