Sono 1,089 i migranti morti nel Mare Mediterraneo dall’inizio del 2017, avvisa L’Organizzazione internazionale delle migrazioni. La maggior parte donne e bambini. Sono oltre 13,000 i migranti morti nel Mare Mediterraneo dal 3 ottobre 2013, quando al largo di Lampedusa persero la vita 368 persone, avvisa L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. La maggior parte donne e bambini.
E’ una strage figlia di politiche miopi e criminali, quelle di un Occidente che esporta guerre e miseria e importa disperazione, funzionale solo a un falso allarme sicurezza (i rifugiati in Italia sono lo 0,2% della popolazione, e non sono certo delinquenti). Miope e criminale non è certo quindi il lavoro delle organizzazioni umanitarie – che suppliscono all’indifferenza dell’Europa e ogni giorno salvano decine di persone da morte certa – a differenza di quanto è messo in giro oggi grazie a una serie di incredibili fake news razziste, nate su internet e cresciute autoalimentandosi fino a finire su Striscia la Notizia e sul Blog di Beppe Grillo.
Tutto comincia con un post su Facebook subito virale di tale Luca Donadel. Un vero e proprio atto di accusa al lavoro delle Ong che lavorano nel Mediterraneo fondato su informazioni parziali e appositamente male interpretate. E subito smontato eccellentemente qui e qui.
Basandosi su un’errata interpretazione delle regole d’ingaggio, su dati parziali se non palesemente inesistenti, e facendosi forza di un comune sentire reazionario che partendo dall’agenzia europea Frontex ha trovato sponda nelle parole e nelle azioni del ministro dell’Interno (Alfano prima e Minniti poi), si accusava in buona sostanza le organizzazioni umanitarie di fare affari con trafficanti di armi, droga ed esseri umani.
Questa bufala è stata ripresa acriticamente prima da Striscia la Notizia, poi dai quotidiani della destra ed è infine approdata sul blog a cinque stelle, con un orrendo post di Luigi Di Maio in cui il futuro candidato primo ministro accusa di collusione con la malavita le Ong che salvano i migranti nel mare, e di ipocrisia chi le difende.
E allora DiEM25 è ipocrita, caro Di Maio. Perché DiEM25 vuole un’Europa aperta che accolga idee, persone e ispirazione da tutto il mondo. Perché DiEM25 si schiera, senza se e senza ma, con le donne e gli uomini che solcano i mari per portare in salvo altre donne e altre uomini e altri bambini che fuggono da guerre e carestie provocate da quei Governi che oggi li accusano di invadere i loro territori.
Perché DiEM25 ritiene che recinti e confini siano segni di debolezza, che seminano terrore e paura nel nome di una falsa sicurezza. Perché DiEM25 vuole un’Europa democratica e ospitale, che dopo essere nata dalla barbarie dei campi di concentramento sia capace di guardare avanti e immaginare un futuro di pace e uguaglianza, e non di tornare indietro ai periodi più bui della nostra storia.
Carpe Diem
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