L’associazione europea dell’industria eolica esprime una ferma “condanna di questa mossa dell’ultimo minuto”
“L’energia eolica e il ripristino della natura vanno di pari passo.” Attacca così una breve nota di WindEurope, l’associazione europea dell’industria eolica, ferma e decisa, che “invita i membri del Parlamento europeo ad approvare la legge europea sul ripristino della natura.“
L’affondo contro la destra europea
Poi la dura presa di posizione: “Un piccolo numero di politici di destra al Parlamento europeo ha lanciato all’ultimo minuto una spinta per uccidere la legge sul ripristino della natura.” Che secondo l’associazione “è un pilastro fondamentale del Green Deal europeo. Essa mira a ripristinare il 30% delle aree degradate dell’UE entro il 2030 e, in ultima analisi, tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.” Infine le parole più dure: “WindEurope sostiene l’accordo politico raggiunto nel novembre 2023 e condanna questa mossa dell’ultimo minuto volta a distruggere questo compromesso.“
L’invito agli europarlamentari ad approvare la legge
La nota dell’associazione dell’eolico europeo si conclude con l’invito ai membri del Parlamento europeo “ad approvare la legge sul ripristino della natura il 27 febbraio. L’eolico – spiega e sottolinea WindEurope – è una fonte di energia rinnovabile pulita, gratuita e facilmente disponibile.” La posizione, quindi, è spiegata nelle ragioni: “Gli sviluppatori eolici contribuiscono a ripristinare gli habitat naturali e gli ecosistemi sulla terraferma e in mare aperto. L’industria eolica collabora con partner locali per massimizzare questo impatto positivo. Gli esempi di WWF, Ørsted, Vattenfall, Iberdrola, BirdLife International e molti altri dimostrano come stiamo contribuendo attivamente a migliorare gli habitat degli uccelli, a rigenerare i fondali marini, a recuperare gli stock ittici e a sviluppare le acquacolture.“
La posizione sulla Legge già da giugno
In verità, una nota e una presa di posizione solo in apparenza sorprendenti, nei toni, più che nel contenuto. WindEurope, infatti, già dallo scorso giugno si era schierata nettamente a favore della Legge sul Ripristino della Natura, come misura fondamentale del Green Deal europeo. In quell’occasione, nel mirino dell’eolico europeo era finito il PPE: “Alcuni gruppi politici del Parlamento europeo, come il Partito popolare europeo (PPE), hanno recentemente affermato che il ripristino della natura e la transizione energetica sono incompatibili. Il PPE ha utilizzato questa argomentazione per giustificare il suo rifiuto della proposta di legge sul ripristino della natura nelle commissioni AGRI e PECHE del Parlamento europeo. In un tweet hanno detto: “Vogliamo rinviare nuove leggi che (…) mettono in pericolo le energie rinnovabili”.” Con il giudizio tranciante da parte di WindEurope:
Questo è fondamentalmente sbagliato. Il ripristino della natura e l’espansione dell’energia eolica vanno di pari passo. La protezione del clima è fondamentale per la protezione della biodiversità.
Manovre e attacchi politici sulle leggi ambientali della destra in tutta Europa da respingere con decisione
Questa presa di posizione di WindEurope mi trova pienamente d’accordo. Contestualmente va notato e sottolineato, su questo argomento come su molti altri pacchetti del Green Deal europeo nei mesi scorsi, che abbiamo assistito a quanto potrebbe accadere in seno al Parlamento europeo se dovesse prevalere la destra con eventuali suoi alleati centristi, nel voto per le elezioni europee del prossimo giugno. Visto che dallo scorso giugno, prima l’ex Vice Presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, poi l’intero Green Deal sono sotto il fuoco incrociato della destra in tutta Europa, compresi i partiti dell’attuale governo italiano. Che dimostrano, tutti evidentemente, nel migliore dei casi una miopia politica non accettabile, vista la crisi climatica e i suoi effetti sotto gli occhi di tutti, tutti i giorni. Nel peggiore, una perfetta malafede, guidata da meri interessi politici ed elettorali, non tollerabile.
Questi attacchi, gli assalti della destra contro la legislazione ambientale e climatica in tutta Europa vanno respinti con decisione. Ben venga, pertanto, questa ferma presa di posizione di WindEurope. Ma bisogna che la coscienza civica collettiva in tutta Europa si svegli, scrollandosi di dosso il torpore che sembra attanagliarla: ne potrebbe uscire compromesso il futuro di tutti.
Per questo, bisogna mobilitarsi per respingere questa possibilità, esprimendosi nel voto di giugno in modo netto: le politiche ambientali e climatiche europee sono state a lungo l’unica e più avanzata legislazione al mondo sul tema. Vanno difese e, semmai, migliorate e rafforzate, non smantellate.
Paolo Della Ventura
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