L’era della Post-Verità

Il testo intitolato “Dietro la Verità” esplora i temi della post-verità nell’era moderna.

Si concentra su come la politica populista piega la realtà oggettiva ai propri scopi, creando narrazioni che si adattano ai loro desideri personali piuttosto che alla verità, influenzando con promesse irrealizzabili l’opinione pubblica e distorcendo la percezione della realtà con notizie false create ad arte.

Con questo testo voglio mettere in discussione le manipolazioni della verità, esaminando le conseguenze sociali, politiche e l’impatto che la realtà distorta dalle narrative populiste ha sulla società

Portando alla perdita della capacità critica e all’ascesa dell’irrazionalità anche nell’era digitale, evidenziando anche il pericolo di una realtà modellata da desideri egoistici, allontanando la società dalla verità e dalla responsabilità verso le altre persone.

Dietro la verità 

Nell’era della “post verità”,ci capiterà sempre più spesso di assistere a un fenomeno curioso: “il politico populista diventa promotore del proprio Ego”. In questo scenario, Il soggetto trasforma la verità e la realtà in optional personalizzabili.

Come l’illusionista convince il pubblico che l’impossibile è possibile, il populista gioca con la realtà, adattandola ai suoi desideri. E così, la realtà viene modellata in funzione dell’ego di chi la racconta.

La Dottrina dell’Egocentrismo

Si crea una dottrina che abbraccia tutto e il suo contrario, in cui la verità diventa superflua, senza più peso, diventa quasi imbarazzante, un fastidio di cui liberarsi!

Perché la narrativa populista promuove un concept elitario, solo per pochi, ma proprio per il principio di non contraddizione che contraddistingue questa figura, la offre a tutti. Così la gente viene sedotta da promesse irrealizzabili, da notizie che, seppur false, sono accattivanti, accendono e influenzano l’immaginario collettivo.

Il politico opportunista non parla più al cervello delle persone, ma al loro stomaco.

La verità diventa un concetto fumoso, in un pericoloso gioco di specchi che porta a modellare la realtà senza una visione critica del proprio operato adattando la verità ai fatti senza mai scendere a patti.

Conseguenze Indesiderate dell’Ego Sfrenato

Un effetto collaterale del far credere che: “tu sei speciale per cui sei derogato dalla realtà” inizia, col far perdere la capacità di distinguere la finzione. Come in quei personaggi dei cartoni animati che durante la gara finiscono fuori strada, ma invece di cadere nel vuoto rimangono sospesi a mezz’aria, aggrappati alla forza della loro immaginazione.

Il rischio è che questa distorsione della verità diventi la nuova normalità.

Questo assurdo comportamento ha una sua logica interna: la verità non è più un valore, ma un ostacolo da aggirare. In questo gioco il politico populista diventa un mago che con un colpo di bacchetta magica cancella le sue responsabilità, attribuendo i fallimenti a forze oscure, nemici invisibili, creando un falso senso di assedio che giustifica ogni sua azione, alimentando il vittimismo si impedisce al senso di colpa di emergere.

“La colpa non è mia, ma di qualche manina che con il favore delle tenebre ci ha ingannati” – “Chi sbaglia sono sempre gli altri”

È il trionfo dell’irrazionalità, dove ogni affermazione, per quanto assurda, trova terreno fertile nell’ego delle persone facilmente impressionabili da un mix di ignoranza, arroganza e cieca determinazione.

Un Gioco pericoloso

Stuzzicare l’ego dell’individuo facilmente impressionabile a causa di un cervello inquinato da decenni di messaggi costantemente e incessantemente ripetuti che offrono scorciatoie alle regole e alla verità è un gioco molto pericoloso, in senso propagandistico legittima lo scontro con un nemico auto-creato ad arte, ma può anche dare sfogo alla cosiddetta “banalità del male o effetto Lucifero”: ovvero quel comportamento che ci fa diventare: esecutori materiali! Giuria, giudice e carnefice, alle dirette dipendenze di un presunto capo.

Un comportamento chiaramente anti sociale che mina i rapporti umani, portando con sé quei pericoli che purtroppo abbiamo già conosciuto nel corso della storia. In senso sociale invece, non ci permette di essere empatici, caritatevoli e disponibili verso gli altri. l’Ego lasciato a se stesso senza la prospettiva del mutuo appoggio tra gli individui dello stesso gruppo e non solo, può disintegrare la nostra parte psicologica.

Da questo contesto, emergono due domande:

<<Siamo ancora in tempo per cambiare?>>

Oppure la manipolazione mentale si è imposta in modo irreversibile.

Ci potrebbero essere punti di non ritorno, come nel caso del surriscaldamento globale o il sovraffolamento del pianeta, la cosiddetta bomba demografica, molti scienziati affermano che il disastro ecologico, economico e sociale sia una probabilità molto concreta.

Per quanto riguarda l’inquinamento mentale i meccanismi che determinano questa situazione sono fortemente radicati alle nostre abitudini e ai nostri desideri più profondi, anche se spesso indotti, per cui un’inversione di rotta per dare il via a un cambiamento rilevante, risulta molto difficile se non impossibile da attuare.

<<C’è una soluzione?>>

La propaganda, in senso generale, ci mantiene in uno stato di solitudine adolescenziale, compromettendo la capacità di costruire relazioni adulte.

Una persona sola, sfruttata, scontenta e inappagata è tendenzialmente insicura, depressa e manipolabile, ciò la rende il miglior consumatore di sempre, un inconsapevole accumulatore di cose inutili, che usa per riempire gli spazi vuoti della propria esistenza con cose senza valore.

<<Sinceramente, è difficile rispondere.>> 

Servirebbe una più diffusa accettazione e una consapevolezza più profonda del problema. Ma questo mettere in discussione e in alcuni casi stravolgere abitudini consolidate, oltre che interessi economici enormi.

Ad ogni modo, credo che una speranza c’è: è la creatività.

La forza della Creatività

La creatività è come la luce in fondo al tunnel.

È la capacità di vedere il mondo per com’è, non come dipinto dalla politica populista. È l’arte di trovare nuove soluzioni, nuove narrazioni, nuovi modi di essere e di pensare. È la cura all’omologazione del pensiero e alla mancanza di desideri reali. È questo il nostro superpotere, la capacità di creare qualcosa di nuovo, di unico e di personale. Ogni gesto creativo è la manifestazione di questa potenza. La creatività, libera da vincoli e aspettative, è l’antidoto più potente contro l’inquinamento mentale portato dalla politica populista.

È un invito a svegliarci dal torpore, a riscoprire la nostra unicità e a costruire relazioni adulte e significative.

Possiamo definire l’atto creativo con queste caratteristiche:

  1. Deve essere svolto per puro piacere, senza scopo di lucro o vantaggio immediato, ovviamente se capiterà che la nostra creazione produca ricchezza o successo, ben venga, ma la premessa deve rimanere sempre il piacere fine a se stesso, altrimenti diventa un lavoro, un’attività in cui si vuole raggiungere un risultato comparabile che richiede molti compromessi per cui è condizionato dalla forma mentis e dalle aspettative personali.
  2. Deve essere esercitato liberamente senza, nessun obbligo, l’attività deve essere svolta senza nessuna imposizione da parte di chi può influenzare l’individuo (famiglia, scuola, tv, religione, politica, influencer, ecc ecc): è talmente importante che se viene a mancare lo slancio che ci permette di amare quello che stiamo facendo. può determinare un fallimento dell’attività creativa
  3. Deve stimolare il senso del piacere e l’amore per quello che facciamo, sentire crescere dentro di noi qualcosa di unico e ottenere l’appagamento del desiderio di realizzare sempre nuove creazioni

Conclusione

Dunque, possiamo dire di essere desiderosi di creare, questa forza dentro di noi, se espressa ci fa sentire soddisfatti, invece se repressa ci porta alla sofferenza.

Ecco che l’atto creativo, piccolo o grande che sia, è così peculiare e profondamente radicato che se non ci fosse l’essere umano potrebbe perdere il senso della realtà e dell’identità. Grazie alla spinta creativa possiamo cercare, elaborare e comprendere il nostro mondo in modo personale e autonomo attraverso un processo di elaborazione che nasce dall’amore e dalla dedizione.

Non dobbiamo essere tutti geni come Leonardo da Vinci o Albert Einstein, per trovare quotidianamente spazi per esprimere la nostra creatività.

Nella creatività, c’è la speranza di un rinnovamento collettivo, ci fa sentire vivi e partecipi di un mondo di infinite possibilità, non solo spettatori paganti del teatrino politico populista.

In conclusione, la creatività non è solo un atto di bellezza; è una ribellione, una sfida lanciata alla banalità del male e all’oppressione dell’irrazionalità.

In ogni gesto creativo, troviamo la forza di resistere, di riaffermare la nostra umanità e di costruire un mondo dove la verità non è più un optional, ma la base su cui poggia ogni nostra azione.

 

Mario Chiotti

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