I membri di DiEM25 hanno appena votato per appoggiare formalmente il Movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) come parte del nostro impegno per la giustizia globale e in risposta alla duratura condizione del popolo palestinese. Per troppo tempo, la comunità internazionale è rimasta a guardare mentre il governo israeliano metteva in atto la violenza sistemica, il colonialismo d’insediamento e l’apartheid contro i palestinesi.
Nonostante le diffuse proteste globali, le numerose risoluzioni delle Nazioni Unite e le sentenze dei tribunali internazionali, queste ingiustizie persistono. Crediamo che sia un imperativo morale amplificare la pressione globale per porre fine a queste atrocità e promuovere un percorso verso una pace autentica, come indicato nella nostra posizione ufficiale sulla Palestina.
Il Movimento BDS, avviato nel 2005 dalla società civile palestinese e ispirato agli sforzi anti-apartheid in Sudafrica, chiede la fine dell’occupazione e della colonizzazione delle terre arabe da parte di Israele, l’uguaglianza dei diritti per i cittadini arabo-palestinesi di Israele e il diritto dei rifugiati palestinesi di tornare alle loro case secondo la Risoluzione 194 delle Nazioni Unite. Attraverso mezzi pacifici, il BDS sostiene il boicottaggio delle istituzioni israeliane, il disinvestimento dalle aziende complici del regime israeliano e l’attuazione di sanzioni che costringano Israele a rispondere delle proprie azioni in base al diritto internazionale.
Ci impegniamo a sostenere BDS dichiarando la nostra organizzazione una Zona Libera dall’Apartheid, il che significa che rifiutiamo attivamente qualsiasi complicità nell’apartheid israeliana. Ci impegneremo nelle campagne BDS, incoraggeremo i nostri gruppi locali a collaborare con le controparti BDS e sfrutteremo le nostre piattaforme per amplificare le iniziative del BDS. Inoltre, pubblicheremo contenuti educativi, ci impegneremo nei dibattiti europei a sostegno del BDS e ci mobiliteremo contro la repressione del movimento.
La campagna BDS si rivolge strategicamente a entità piuttosto che a individui, concentrandosi su organizzazioni e imprese che sostengono l’occupazione. La posizione anti-normalizzazione del BDS si oppone anche a qualsiasi iniziativa che legittimi i sistemi oppressivi dello Stato israeliano, lavorando invece per sfidare la rappresentazione del regime di Israele come “normale”.
Schierandoci a favore del BDS, ci allineiamo a un movimento globale che ha suscitato consapevolezza critica, responsabilizzato le aziende e dimostrato una resistenza di grande impatto all’apartheid israeliano.
Esempi di azioni BDS di successo sono l’uscita di Veolia dal progetto della metropolitana leggera di Gerusalemme, il ritiro di Orange Telecom da Israele e i disinvestimenti di importanti fondi e società internazionali.
Insieme, ci proponiamo di sostenere lo slancio verso la giustizia, invitando la comunità internazionale a sostenere il movimento BDS e a chiedere la fine delle violazioni dei diritti dei palestinesi da parte di Israele.
Il nostro sostegno al BDS si concretizzerà, dove possibile, nei seguenti modi:
- Sostenere le campagne BDS nuove e in corso, dove possibile.
- Incoraggiando i gruppi locali a collaborare con le loro controparti BDS e a partecipare alle rispettive campagne.
- Utilizzando le nostre piattaforme di social media per amplificare il BDS e le sue campagne tra i nostri sostenitori.
- Organizzare eventi, webinar e lezioni per informare il pubblico e dissipare le idee sbagliate sul BDS.
- Pubblicando articoli, op-ed e documenti di ricerca a favore del BDS.
- Partecipare pubblicamente ai dibattiti dell’Unione Europea sul BDS.
- Mobilitare il sostegno per il BDS nonostante la repressione dello Stato.
- Integrare il BDS nella nostra agenda politica
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