Una speranza per l’Italia e per l’Europa

Dichiarazione di Yanis Varoufakis e DiEM25 sullo scontro fra Italia ed Unione europea e sul percorso elettorale in Italia

Sullo scontro fra Italia e Unione Europea
Lo scontro fra governo italiano e Commissione europea sancisce un’inedita alleanza di interessi fra Matteo Salvini e l’establishment di Bruxelles.
Salvini è il più grande sostenitore di Bruxelles. Juncker, Merkel, Macron e altri mantengono le proprie posizioni al centro della scena con un argomento semplice: “qualsiasi errore possiamo avere fatto, dopo di noi c’è Salvini.”
E Bruxelles è il più grande sostenitore di Salvini. Imponendo all’Italia regole che garantiscono la stagnazione economica e il calo dei redditi e delle prospettive per la maggioranza degli italiani, l’establishment europeo garantisce la crescita del nuovo nazionalismo populista italiano.
Bruxelles e Salvini continueranno a rafforzarsi a vicenda mentre l’Italia affonda e l’Europa si disintegra. Abbiamo il dovere politico e morale di mettere in campo un’alternativa. Siamo qui per questo.
Sulla legge di bilancio italiana
Sia il governo Lega-M5S che Bruxelles sbagliano profondamente e intenzionalmente.
Il governo Lega-M5S sbaglia. Le misure previste nella legge di bilancio non faranno ripartire l’economia. Il risultato sarà uno sforamento del deficit senza benefici. La riduzione delle aliquote fiscali massime – la flat tax – non stimolerà la crescita, come non lo farà il condono fiscale o edilizio. Quando i ricchi ricevono una riduzione fiscale, la risparmiano o la inviano in Svizzera.
Anche Bruxelles sbaglia ad imporre all’Italia regole di bilancio che garantiscono la stagnazione del Paese e che erano state approvate da un establishment italiano ormai in crisi e fuori dalle stanze del potere. Le regole di bilancio europee costringerebbero Roma ad introdurre nuova austerità in un momento in cui la crescita è scesa a zero. Il debito aumenterebbe, non diminuirebbe, a causa del calo certo del PIL.
La nostra proposta per la legge di bilancio italiana: investimenti
L’Italia non deve seguire ciecamente le regole di bilancio europee. Deve mettere in campo una proposta forte capace di rilanciare economia e investimenti.

  1. Cancellare la riduzione delle tasse (avvio della “flat tax”) proposta da Matteo Salvini.
  2. Cancellare il condono fiscale e quello edilizio: in un paese con un tasso elevatissimo d’infedeltà fiscale, devastato dalla cementificazione e da opere pubbliche e private realizzate con la partecipazione della criminalità organizzata, proporre condoni è una vergogna ed è criminale.
  3. Introdurre davvero il reddito minimo garantito e aggiungere un piano straordinario di edilizia popolare eco-sostenibile per garantire il diritto alla casa.
  4. Aumentare in maniera significativa gli investimenti. Il Paese ha bisogno d’investimenti:
    1. nella riconversione ecologica: l’esempio è la questione ILVA, con il Sud ancora una volta tradito dalle promesse di Di Maio e in ginocchio di fronte al ricatto “salute o lavoro”: proprio in questo momento a Taranto il nostro gruppo locale sta manifestando assieme a decine di associazioni di cittadini per chiedere le bonifiche e il reimpiego della forza-lavoro;
    2. in cura del territorio – a partire dal piano anti-sismico presente nel nostro programma, di cui parleremo entro breve a L’Aquila;
    3. in nuove infrastrutture per la viabilità sostenibile: altro che attribuzione di appalti senza gara come sta facendo il governo su Genova, una città che muore senza che nessuno alzi un dito!
  5. Per farlo, l’Italia deve proporre alle istituzioni europee un piano di investimenti straordinario – un Green New Deal pari al 5% del PIL europeo finanziato dalla Banca europea degli investimenti.
  6. Fino a quando il Consiglio europeo non sarà d’accordo con tale piano, il governo italiano deve aumentare unilateralmente gli investimenti pubblici fino al raggiungimento del limite del 3% fissato a Maastricht. Insieme alla rimozione della flat tax, questo permetterebbe fin da questa legge di bilancio un investimento pari a 20 miliardi di euro. Una volta che il Consiglio dell’UE si dirà d’accordo con un piano di investimenti europei, Roma ridurrà il deficit ai livelli richiesti.

 
La nostra proposta politica verso le elezioni europee
L’establishment oligarchico (PD, Forza Italia ecc.) ha causato la crisi attuale dell’Italia e non può fingere di offrire la soluzione. A Renzi et al. mancano le idee, la credibilità e l’integrità per fare la differenza. Matteo Salvini sta sfruttando la frammentazione e l’incoerenza dell’establishment per portare, attraverso la sua rabbiosa xenofobia, un nuovo momento fascista in Italia. Il M5S è sempre più screditato ed esercita il ruolo di stampella su cui Salvini si appoggia per lanciare la sua OPA sul governo.
L’Italia ha urgente bisogno di una nuova alternativa progressista e di governo.
L’Italia, tuttavia, non ha bisogno di una triste lista Frankenstein che metta insieme le parti morte di quella che una volta era la gloriosa sinistra italiana. L’ultima cosa di cui gli italiani hanno bisogno è un’altra lista di candidati uniti solo dalla disperazione di essere eletti.
Ciò di cui gli elettori italiani hanno bisogno, e meritano, è una lista progressista ed ecologista con un programma comune, coerente e credibile. È per questo che siamo qui.
Il percorso del movimento europeo DiEM25 e della sua lista transnazionale Primavera Europea sono stati presentati per la prima volta alla stampa proprio in Italia, a Napoli, lo scorso marzo, insieme ai nostri partner europei e sotto gli auspici del sindaco Luigi de Magistris.
Abbiamo annunciato la costruzione di un’unica lista paneuropea con un unico programma di speranza per l’Italia e per l’Europa. Venerdì 26 ottobre, e dopo tre mesi di consultazione pubblica, questo programma è stato adottato in via definitiva (accessibile qui: https://bit.ly/2AqFBxF)
Siamo in grado di confermare che DiEM25 parteciperà alle prossime elezioni europee anche in Italia.
In questi mesi il Collettivo nazionale italiano di DiEM25 ha portato avanti interlocuzioni aperte ed inclusive con le forze vive presenti nei territori, incrociando esperienze amministrative, di movimento, associazioni e partiti politici tradizionali registrando un diffuso interesse per il nostro programma.
Il tempo per dare vita a una proposta politica e programmatica con qualche possibilità di radicamento nell’immaginario collettivo e di successo elettorale, però, si è ora esaurito. 
Nel mese di novembre daremo vita a tre assemblee nazionali sui temi del lavoro e della casa (a Roma), della riconversione ecologica (a Taranto) e della finanza e della redistribuzione della ricchezza (a Milano). Nello stesso mese, a partire proprio dalla centralità di un programma coerente e dalla prospettiva di un europeismo radicale, proveremo ad aggregare una coalizione che gli elettori giudichino credibile e possano votare. La proposta verrà infine votata online dalla nostra base transnazionale di oltre 85.000 iscritti.
Entro il mese di dicembre, da soli o con una coalizione portatrice di un progetto progressista ed ecologista con un programma comune, coerente e credibile, ci prepareremo a raccogliere le firme in tutto il Paese per presentarci alle elezioni europee del maggio 2019.

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