La whistleblower Maria Efimova teme per la sua sicurezza “Questo fa parte della loro strategia vendicativa: mettermi a tacere”.

Yanis Varoufakis e il movimento paneuropeo DiEM25 (Democracy in Europe Movement) faranno pressione sul governo greco affinché conceda asilo a Efimova, la whistleblower al centro di uno scandalo di corruzione che coinvolge funzionari di alto livello a Malta.

Proprio quando pensava che la persecuzione fosse finita, Maria Efimova, la whistleblower russa che ha contribuito a smascherare i legami corrotti tra la criminalità organizzata e l’establishment politico maltese, l’incubo è tornato. Lunedì scorso, 17 novembre, il marito di Efimova è stato arrestato a Creta in seguito a una richiesta delle autorità di Cipro.

Efimova è una ex dipendente della Pilatus Bank, che nel 2017 è stata la fonte della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia. La giornalista ha rivelato un’intricata rete di corruzione e di riciclaggio di denaro sporco a Malta, basata sulle informazioni contenute nello scandalo

Daphne Caruana Galizia Monument

“Panama Papers”, e che coinvolge funzionari di alto livello nel Paese, tra cui il suo primo ministro Joseph Muscat. Caruana Galizia, madre di tre figli, è stata uccisa alla fine del 2017, quando la sua auto è stata fatta saltare in aria a pochi metri da casa sua.

All’inizio, Efimova ha agito come fonte anonima per Caruana Galizia, ma quando la sua identità è stata rivelata, è fuggita dal Paese con il marito e i due figli e si è rifugiata in Grecia.

All’inizio di questa settimana, mentre suo marito Pantelis Varnava è stato rilasciato in attesa di un’udienza, Efimova si è rivolta a Yanis Varoufakis, fondatore di DiEM25 e leader del connesso partito MeRA25. “A questo punto condividere la mia storia con il mondo, renderla pubblica, è tutto ciò che mi resta per proteggere me stessa e la mia famiglia. Come una polizza assicurativa nel caso ci succedesse qualcosa”, ha detto Efimova.

Varoufakis ha espresso serie preoccupazioni per la sicurezza di Efimova. “La fonte che ha contribuito a smascherare un piano di riciclaggio di denaro sporco e di corruzione che coinvolgeva l’ex primo ministro maltese è ora sotto il feroce attacco di Malta, Cipro e di un’istituzione corporativa e omicida disposta a fare qualsiasi cosa per metterla a tacere. Lotteremo per proteggerla, proprio come facciamo con altri campioni della trasparenza e della libertà di informazione come Julian Assange”, ha dichiarato Varoufakis.

“Attaccando mio marito con accuse inventate stanno solo cercando di esercitare pressione su di me”, ha detto Efimova. “Questo è un altro colpo di scena”. Le accuse si riferiscono a quando lei e Varnava avevano vissuto a Cipro nel 2013. Varnava – sottolinea Efimova- non ha mai lavorato nella società da cui è accusato di aver rubato.

Efimova aveva già vinto una battaglia contro il governo maltese quando questo ne chiese l’estradizione nel 2018 e un tribunale greco rovesciò la richiesta.

A partire dall’arresto del marito, Efimova ha ricevuto minacce via Facebook. Uno di questi messaggi recita: “Torna a Malta, altrimenti ti troveremo in un modo o nell’altro. Hai dei debiti da pagare qui, maledetta bugiarda!”. Ha sporto denuncia alla polizia e ha segnalato i post di minaccia a Facebook; il social network non ha risposto.

Soprattutto grazie all’indagine di Caruana Galizia e del contributo critico di Efimova, la Pilatus Bank è stata revocata dalla Banca Centrale Europea nel 2018.

Renata Ávila, membro del Coordinamento Collettivo di DiEM25 e consulente legale di Julian Assange, ha denunciato la situazione di Efimova come l’ennesimo caso di assalto ai whistleblower di tutto il mondo: “Questo è un appello urgente per l’Unione Europea ad accelerare l’attuazione della Direttiva Whistleblowing. Il livello di violenza e di corruzione che i whistleblower devono affrontare e il fallimento delle nostre istituzioni nel proteggerli non possono continuare. Il caso di Maria Efimova è un altro banco di prova per il coraggio dell’Europa; è l’opportunità di agire come una comunità, di agire oltre i confini, e di vivere il suo impegno per proteggere e garantire efficacemente la sicurezza degli whistleblower e il loro diritto a una vita libera dalla paura di persecuzioni e ritorsioni. Maria e tutti i whistleblower rendono la democrazia in Europa più forte”.

Efimova ha dichiarato di essere in possesso di informazioni e prove inedite relative alle indagini di Caruana Galizia sulle transazioni illegali.

Varoufakis ha annunciato che MeRA25, il partito politico di DiEM25 in Grecia, presenterà presto al Parlamento ellenico una richiesta di asilo per Efimova, nonché un’iniziativa legislativa per migliorare le leggi greche sulla protezione dei whistleblower.

Ma Efimova teme che la situazione peggiori e diventi ancora più pericolosa per lei e la sua famiglia. Inoltre, è venuta a conoscenza di un nuovo caso di falsa testimonianza che è stato presentato contro di lei a Malta. I continui mandati di arresto stanno mettendo la sua famiglia in grave difficoltà finanziaria. “Le spese legali stanno aumentando, e presto saremo distrutti finanziariamente”, ha detto.

“Questo fa parte della loro strategia vendicativa: mettermi a tacere”.


DiEM25 è un movimento politico paneuropeo con oltre 120.000 iscritti.

Fin dalla sua nascita nel 2016, DiEM25 ha condotto una campagna per la trasparenza, la libertà di stampa e la protezione dei whistleblower. È orgoglioso di annoverare tra i suoi membri fondatori l’editore di WikiLeaks Julian Assange. MeRA25, il partito politico di DiEM25 in Grecia, è entrato in Parlamento alle elezioni legislative del 2019. Per maggiori informazioni sul lavoro e le campagne di DiEM25, è possibile visitare il sito.

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Traduzione italiana a cura di Michele Fiorillo

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