New Deal europeo

Il New Deal per l’Europa: una storia nuova

La disoccupazione

è l’amaro prezzo dell’austerità. Questo è il prezzo di investimenti estremamente bassi, del fallimento a generare il lavoro retribuito di cui l’Europa ha bisogno per soddisfare i bisogni economici, sociali, umani ed ambientali, e della stagnazione economica europea che concentra la maggior parte dell’attività economica in poche regioni ma prosciuga le restanti.

Il protezionismo non è la soluzione!

La migrazione economica involontari

all’interno dell’Unione Europea è il raccolto amaro dell’austerità. La stragrande maggioranza di greci, bulgari, spagnoli, rumeni, portoghese e polacchi che si trasferiscono in Gran Bretagna o in Germania lo fanno perché devono. Senza lavoro o prospettive a casa, con un vasto e crescente differenziale di reddito tra i paesi europei, cos’altro possono fare?

Muri e recinzioni non sono la soluzione!

La soluzione di DIEM25 è un

New Deal Europeo

Principi

Fornitura di beni di base

Tutti gli europei dovrebbero godere del diritto ai beni di base (es. nutrizione, riparo, trasporti, energia) nel loro paese d’origine. Dovrebbero inoltre avere il diritto a un lavoro retribuito che contribuisca al mantenimento delle proprie comunità ricevendo nel contempo un salario minimo, ad un alloggio sociale decente, a salute ed istruzione di alta qualità e alla sostenibilità ambientale.

Trasformare la ricchezza in investimento

Il futuro dell’Europa dipende dalla capacità di sfruttare la ricchezza che si accumula in Europa e a trasformarla in investimenti in un’economia reale, verde, sostenibile e innovativa. Ciò che conta non è l’aumento di competitività di un paese europeo in relazione a un altro paese europeo, ma l’aumento di produttività nei settori verdi in tutti i paesi.

Condividere i rendimenti di capitale

Nell’economia sempre più digitale, i beni strumentali sono sempre più prodotti collettivamente ma i loro rendimenti continuano a essere privatizzati. Più l’Europa avanza tecnologicamente, per evitare stagnazione e malcontento si devono attuare politiche per la condivisione dei dividendi della digitalizzazione e dell’automazione tra tutti i suoi cittadini.

Gestione macroeconomica democratica

Le economie europee sono stagnanti perché, per troppo tempo, la gestione macroeconomica è stata subappaltata a ‘tecnocrati’ che non rendono conto a nessuno di quello che fanno. È ormai giunto il momento che la gestione macroeconomica sia democratizzata completamente e sottoposta alla tutela e all’attenzione dei popoli sovrani.

Politiche

Controllare la finanza

Regolamentare le attività bancarie ed istituire una nuova piattaforma di pagamenti pubblici digitali che metta fine al monopolio delle banche sui pagamenti dell’Europa.

Sostenere i pilastri delle comunità

 

nelle loro comunità per arginare l’emigrazione forzata attraverso tre programmi: uno di lotta alla povertà, un programma di edilizia sociale ed uno per la garanzia all’impiego.

Riparare l’Euro

Salvare l’Eurozona mettendo fine a questa austerità autodistruttiva e minimizzando il costo di un’eventuale disintegrazione se proprio dovesse avvenire.

Coordinamento pan-europeo

dentro e fuori l’eurozona, per massimizzare la ripresa europea, per ottimizzare gli effetti economici e sociali attraverso l’Europa e per porre fine alle migrazioni coatte.

Investimenti verdi

Collegare le operazioni della Banca Centrale con i programmi di investimento pubblico e le nuove piattaforme di pagamenti digitali pubbliche.

Dividendo universale di base

Pianificazione per un’economia post-capitalista che sia autenticamente liberale e aperta: democratizzare la sfera economica e introdurre un dividendo universale di base.

Fasi

Domani

Nel brevissimo periodo DiEM25 propone politiche che possono essere messe in atto da domani mattina, ricalibrando le istituzioni esistenti senza bisogno di accordi bilaterali o multilaterali, o di modifiche al trattato europeo. Alcuni esempi:

  • la nuova piattaforma pubblica per i pagamenti digitali, che pone termine al monopolio delle banche sui pagamenti europei;
  • una ripresa trainata dagli investimenti ecologici: collegare la banca centrale con veicoli d’investimento pubblici e con le nuove piattaforme di pagamento digitale pubbliche;
  • il programma contro la povertà e la moratoria degli sfratti che è parte del programma per la casa;
  • le quattro politiche per affrontare la crisi dell’eurozona.

Nel medio e lungo periodo

Nel breve e medio periodo DiEM25 propone politiche che hanno bisogno di accordi bilaterali e multilaterali tra i governi ma non richiedono modifiche del trattato europeo. Gli esempi includono:

  • l’intera gamma dei regolamenti bancari;
  • un programma di garanzia del lavoro;
  • il coordinamento fra politiche monetarie e fiscali dei paesi dell’eurozona e fuori dall’eurozona per massimizzare la ripresa europea.

Le proposte a lungo termine sono quelle che richiedono profondi cambiamenti istituzionali all’interno degli Stati nazionali e attraverso l’Europa e l’Unione Europea.

Esempi: il dividendo universale di base e le politiche per democratizzare la sfera economica e quella finanziaria.

Leggi il testo del “New Deal europeo”

Migliora il testo del New Deal Europeo

Sviluppare il testo del New Deal Europeo è stato uno sforzo collettivo da parte di tutti i membri di DiEM25, e lo stesso è per la revisione. Se hai ulteriori emendamenti prima che questo testo diventi definitivo, invia i tuoi suggerimenti prima del 3 Maggio.

DiEM25 is a space for participatory, open-source and democratic actions. This paper, as well as our movement’s organizational principles and everything we do, was designed and put together collaboratively.

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