DiEM25

Perché abbiamo bisogno di un'ala elettorale?

Da quando abbiamo pubblicato la proposta di sviluppare un’ala elettorale di DiEM25 – uno strumento elettorale transnazionale per contribuire a portare alle urne la nostra Agenda progressista per l’Europa  – abbiamo ricevuto un’enorme massa di reazioni e di domande.
Qui sotto trovate le risposte ad alcune delle più comuni.
(Potete anche guardare il recente video di Yanis Varoufakis su Facebook Live, dove ha affrontato molte di queste domande e altro).


 
1. È davvero necessario avere un’espressione elettorale?
Ci sembra non ci sia scelta. La finestra temporale per realizzare il cambiamento che auspichiamo si sta chiudendo e dobbiamo cogliere ogni possibile opportunità a nostra disposizione. Questo è particolarmente importante per il programma economico del nostro “New deal europeo: le nostre proposte per stabilizzare l’Eurozona e cambiarne le politiche – il tutto senza modificare i trattati o creare nuove istituzioni.
Così, benché la nostra critica al carattere obsoleto delle attuali formazioni politiche rimane valida, portare le proposte di DiEM25 alle urne può consentirci di influenzare anche il sistema nel suo complesso.
2. È davvero così urgente?
Sì. La questione si è fatta ancora più pressante dopo che le recenti elezioni in Germania hanno distrutto ogni residua speranza (qualora ce ne fosse!) di una spinta federalista e democratica da parte del duo Macron-Merkel. Il tempo si sta esaurendo. Se DiEM25 deve avere un impatto nelle elezioni pan-europee del 2019 (Parlamento europeo); se DiEM25 vuole davvero agire prima che l’Europa si disintegri; se vogliamo contrastare il cambiamento climatico o la diffusione della xenofobia prima che sia troppo tardi, dobbiamo decidere e agire in fretta.
3. Non possiamo attuare le nostre politiche creando alleanze con i partiti esistenti?
Creare alleanze sarebbe in effetti molto più facile per noi, ma allo stesso tempo non vogliamo restare intrappolati nel gioco delle alleanze opportunistiche. Siamo aperti alla creazione di alleanze, ma soltanto in presenza di una chiara comunità di proposte e strategia per portarle avanti.
In realtà, stiamo già collaborando con iniziative politiche simili alla nostra. Per esempio stiamo discutendo le potenzialità di una partnership con due partiti nati dai movimenti sociali e culturali: Razem in Polonia e The Alternative in Danimarca (terzo partito del Paese), e continueremo a esplorare forme innovative di collaborazione con le forze politiche veramente interessate a promuovere la nostra Agenda progressista.
Molti partiti sono però divisi su cosa si dovrebbe fare rispetto all’euro e in generale rispetto all’Europa. I principi di DiEM25 sono condivisi da diversi ‘correnti’ di molti partiti differenti – dai verdi alla sinistra, dai socialdemocratici ai liberali – ma raramente da un intero partito. Creare un’alleanza con questi partiti vorrebbe spesso dire lasciare fuori dalla porta alcuni dei nostri principi chiave. Così facendo, ci ridurremmo a non essere altro che l’ennesimo movimento che sacrifica i propri principi pur di guadagnare potere politico o qualche poltrona. E non siamo disposti a farlo.
4. Che altre possibilità ci sono?
Il panorama politico europeo è ampio e variegato. Dobbiamo essere flessibili e adattabili. Queste sono le possibilità che stiamo considerando:

  • Possiamo scegliere di chiedere a diversi candidati di sottoscrivere un impegno a sostenere le politiche di DiEM25 (e vincolarli alla parola data!)
  • Possiamo appoggiare candidati, partiti o coalizioni con un programma politico ben definito che sia in linea con la nostra Agenda Progressista.
  • Possiamo lavorare, dove possibile, per un’alleanza progressista.
  • Possiamo creare una partnership più o meno permanente con un partito locale che agisca come nostra “ala elettorale” in un determinato Stato, Regione o Comune (un movimento fatto per attirare partiti, piuttosto che viceversa – sembra un’idea molto innovativa, no?)
  • Possiamo, in determinati Comuni, Regioni, Stati, lanciare un nuovo partito, il cui programma politico sia al 100% DiEM25, e che sia creato da membri di DiEM…

o altre opzioni che non abbiamo ancora neppure immaginato.
5. Volete dire che dovremmo creare un altro partito politico?
Non esattamente. DiEM25 dovrebbe creare una “ala elettorale”, un partito politico transnazionale che diventa parte della più ampia organizzazione di DiEM25.
Questo, naturalmente, non significa che l’ala elettorale di DiEM25 dovrebbe partecipare alle elezioni in tutti i paesi. Tutte le opzioni restano aperte. Possiamo anche scegliere di non partecipare affatto: decideremo collettivamente se e come partecipare a ciascuna competizione elettorale data, votando come sempre nel nostro movimento.
E, naturalmente, il campo d’azione primario di DiEM25 rimane quello europeo a livello transnazionale, dove tutti i partiti esistenti hanno miseramente fallito il test della rilevanza. Vedi il prossimo punto!
6. A quali elezioni dovremmo partecipare?
La risposta a questa domanda sarà sempre lasciata agli iscritti, caso per caso. Comunque, un grosso punto di partenza per DiEM25 sarebbe puntare alle elezioni del Parlamento Europeo del 2019.
Queste elezioni ci offrono la possibilità di utilizzare l’unica occasione di partecipazione democratica transnazionale d’Europa. Mentre i partiti politici tradizionali rimangono privi di prospettiva, intrappolati nei confini delle competizioni nazionali – come se le elezioni europee fossero solo un grande sondaggio nazionale – DiEM25 può fare del processo elettorale europeo la sua piattaforma per organizzare una vera campagna transnazionale che mobiliti ed entusiasmi dal Portogallo alla Polonia, dall’Irlanda all’Italia.
Avere successo in una competizione pan-europea di quest tipo ci consentirebbe di influenzare fortemente il dibattito pubblico e di ottenere l’esposizione e la legittimazione necessarie a lanciare un processo di cambiamento radicale (un’Assemblea costituente europea, per esempio) entro il 2025: la data di scadenza che ci siamo auto-imposti per iniziare a cambiare le cose.
7. Non rischiamo di perdere il nostro carattere di movimento?
Sta diventando sempre più chiaro che un movimento senza un partito è impotente, e che un partito senza un movimento può soltanto ripetere gli errori del passato. Abbiamo bisogno di entrambi.
Non riusciremo a realizzare nessuna delle cose a cui aspiriamo senza un paio extra di mani, e belle forti (quelle dell’ala elettorale), che realizzino le idee della testa (il movimento). Un partito credibile dovrebbe avere alle spalle un movimento condotto con passione, ed essere responsabile delle sue scelte di fronte ad esso.
Infine, gli attivisti di DIEM25 non devono necessariamente diventare membri dell’ala elettorale nel proprio paese, qualunque forma essa assuma. Ogni iscritto continuerà a prendere parte alla definizione delle politiche di DiEM25 in tutta Europa e in specifici paesi, senza necessariamente unirsi agli sforzi elettorali se non lo desidera.
8. Non rischiamo di perdere il nostro carattere transnazionale?
L’ala elettorale di DiEM25 potrebbe essere il primo partito transnazionale con una struttura decisionale genuinamente pan-europea. Ad esempio, i manifesti elettorali di ciascun partito collegato a DiEM25 dovrebbero essere proposti sulla base di un adattamento locale della piattaforma generale di DiEM25 e poi approvati con un voto dei membri di DiEM25 in tutta Europa.
Se possibile, DiEM25 cercherà di sovvertire le restrizioni nazionali mettendo sul campo candidati di un paese nelle elezioni di un altro.
9 Come possiamo formarci un’opinione ed esprimerla su ogni singola questione locale?
I nostri membri non devono necessariamente partecipare a ogni votazione, ma DiEM25 fornirà sempre informazioni riguardo al suo posizionamento rispetto alle politiche che assume in ciascuna competizione elettorale data.
10. Siamo politicamente pronti? Il nostro programma è sufficientemente sviluppato?
Si, o meglio: siamo pronti ad essere pronti! Il nostro programma economico, il New Deal Europeo, è pronto. Vogliamo accelerare la preparazione degli altri documenti politici (sulla trasparenza, sui rifugiati e le migrazioni, sul lavoro, sugli investimenti verdi, sulla Costituzione europea, e su “un internet delle persone”). Inoltre, presto creeremo dei gruppi tematici locali (DSC) per arricchire la più ampia posizione del nostro movimento in aree come le relazioni internazionali, la difesa europea, la sanità e l’istruzione. Questa è un’altra area di sviluppo dal basso nell’espansione del nostro movimento e nello sviluppo di politiche attraverso la collaborazione in rete.
11. Siamo materialmente pronti? Abbiamo le risorse necessarie?
E’ una domanda che dovevamo farci nel febbraio 2016, quando lanciammo DiEM25. Se proviamo a misurare le nostre possibilità di successo sulla base delle nostre risorse, allora la risposta sarà sempre: andiamocene a casa e non facciamo nulla! L’enormità delle sfide che abbiamo di fronte e delle questioni che siamo nati per affrontare sarebbero sufficienti a scoraggiare qualcuno. Ma noi siamo gente che ci prova e non si arrende. Come disse Brian Eno la sera del lancio di DiEM25, “cominciamo a cucinare, le ricette verranno!
12. E se, nonostante tutto, decidiamo di non percorrere la strada elettorale?
Auto-organizzarsi è duro, e può essere demoralizzante, se non ci sono chiari segni di impatto concreto e di progressi fatti. L’obiettivo di portare la cornice politica del nostro New Deal Europeo in “un’urna elettorale vicino a te” nelle elezioni europee del 2019 fornisce un meraviglioso punto focale per condividere idee e buone pratiche e di far emergere le nostre speranze e le nostre paure, mentre mettiamo alla prova le nostre capacità di galvanizzare i nostri sforzi collettivi – in breve, costruire una politica veramente transnazionale.
Se non ce la facciamo, DiEM25 potrebbe ridursi molto in fretta a essere nient’altro che l’ennesimo gruppo che si incontra occasionalmente, protesta occasionalmente, ma in fin dei conti non realizza nulla di sostanziale. Noi aspiriamo a molto di più per DiEM25: di rilasciare il suo enorme potenziale, e cambiare l’Europa!

La nostra ala elettorale, se gli iscritti la approvano, ci consentirà di portare la nostra lotta contro l’Establishment al livello successivo: la creazione di una storica forza politica pan-europea, la prima nel suo genere, che riconsegnerà il potere ai cittadini europei. A tutti noi.

Carpe DiEM!
 

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