Assemblea italiana: Il tempo del coraggio

Il 7 gennaio ci incontriamo a Roma per la prima assemblea nazionale di DiEM 25: il tempo del coraggio (evento Facebook).
È il tempo del coraggio
La prospettiva politica in Occidente si è ristretta nello scontro fra un establishment in bancarotta e nuovi nazionalismi reazionari.
Da un lato, la politica tradizionale arroccata a difesa del fortino dello status quo, impegnata in un vano tentativo di proteggere un estremo centro che non può e non deve più reggere. I suoi simboli: le grandi coalizioni e la Troika.
Dall’altro, l’emergere di un fronte nazionalista e reazionario che preme per una disintegrazione dell’Unione europea e la ricostruzione di muri e frontiere.  I suoi simboli: Trump e Le Pen.
Questo ci obbliga a lavorare, in Italia e in tutta Europa, per un terzo spazio lontano da entrambe le cose. Lontano da chi ci ha ridotto in questa situazione così come da chi ne vuole uscire con soluzioni nazional socialiste.
È una battaglia urgente. Ed è compito delle persone decenti.
In Italia l’affluenza al referendum costituzionale è stato uno straordinario ritorno dell’impegno politico. Mentre tutti i partiti corrono a mettere il cappello sulla vittoria, noi diciamo che i veri vincitori sono stati i cittadini e il loro rinnovato protagonismo sulla scena pubblica.
Pensiamo che le energie liberate dal referendum debbano essere la base su cui costruire anche in Italia quel terzo spazio che in altri Paesi sta già nascendo: dal popolo di Sanders negli Stati Uniti, ai movimenti spagnoli alle donne che riprendono le piazze in Polonia.
Guardiamoci attorno e vedremo una società in movimento.
Vediamo una richiesta di decenza in politica e in economia. Non è accettabile che a un lavoratore servano due anni per guadagnare quello che il loro capo porta a casa in un giorno.  Non è accettabile che 17 milioni e mezzo di persone in Italia siano a rischio povertà ed esclusione sociale. Non è accettabile che un’intera generazione di nuovi adulti sia condannata a un precariato che diventa permanente mentre 62 uomini siedono su metà della ricchezza mondiale.
I prossimi mesi in Italia saranno un test cruciale sulla capacità di aprire un nuovo spazio di questo tipo. E sarà un tentativo di rilevanza europea. Dobbiamo sviluppare la capacità di uscire da un sistema morente con una visione forte e ambiziosa.
Abbiamo perciò deciso di incontrarci a Roma per iniziare a disegnare insieme l’anatomia di questo spazio, per capirne possibilità e direzioni  in vista di un grande incontro il 25 marzo, in occasione del sessantesimo anniversario dei trattati  di Roma, in cui mettere le basi per lanciare una proposta nuova per l’ Europa e per l’Italia.
 

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