L’Italia e la libertà di espressione

In questi giorni si è tenuto il processo contro Julian Assange, antieroe hobbesiano che ha sacrificato il suo corpo e la sua esistenza per denunciare i crimini di guerra di cui gli Stati Uniti si sono resi colpevoli in Afghanistan e Iraq. L’opinione pubblica italiana vede la vicenda con distacco, nella convinzione che simili violazioni della libertà d’espressione siano possibili solo in democrazie illiberali, includendo tra queste, per l’appunto, le nazioni afferenti alla Five Eyes (Stati Uniti, Regno Unito, Nuova Zelanda, Canada e Australia).

Questa visione altamente diffusa nella società (fondata sull’antiamericanismo che contraddistinse tanto il Partito Comunista quanto il Movimento Sociale, e a cui non furono estranei Democrazia Cristiana e Partito Socialista [v. caso Moro e crisi di Sigonella]), risulta però pericolosamente avulsa dalla realtà dei fatti. Innanzitutto sottovaluta le connessioni storiche esistenti tra servizi segreti italiani e statunitensi, relegando le vicende come il suddetto caso Moro o la strage di Piazza Fontana a questioni del passato, impossibili da ripetersi; dunque ignora i giri di vite autoritari operati dalle forze dell’ordine italiane nella “Seconda Repubblica”, risultati in repressioni violente, limitazioni della libertà personale e identificazioni arbitrarie. Di seguito i casi più eclatanti:

  • 2001, Governo Berlusconi; Fatti della Scuola Diaz: la scuola si trova a nel quartiere di Albaro, a Genova, e si sono verificati al termine del G8 di Genova 2001. Nella notte del 21 luglio 2001 i carabinieri e i reparti mobili della polizia di stato fecero irruzione nel complesso scolastico, che in occasione del G8 era stato adibito a centro stampa del Genoa Social Forum (rappresentato da Vittorio Agnoletto). Le informazioni afferenti allo scenario da macelleria messicana scatenatosi quella notte nella scuola sono state diffuse da Gianfranco Botta. Nel 2015 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha evidenziato le avvenute violazioni degli articoli 3, 6 e 13 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali, obbligando lo Stato Italiano a un risarcimento di 45mila euro nei confronti di Arnaldo Cestaro, vittima di tortura. Il 22 giugno 2017 la Corte ha notificato che l’Italia non è in grado di punire e prevenire i reati di tortura atti dalle forze dell’ordine;
  • 2020, Governo Conte; Condanna di Maria Edgarda Marcucci a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza: alla fine di un procedimento fortemente avversato dall’opinione pubblica, viene confermata la sentenza ai danni della sostenitrice del PKK (nome di battaglia, Berxwedan Jiyane). Marcucci si era recata nel Kurdistan per combattere l’Isis e per difendere l’indipendenza del popolo curdo, causa ritenuta giusta dal popolo italiano, ma non dallo Stato, che nella sua condanna non ha fatto che confermare l’autoritarismo già testimoniato. La sentenza manifesta la rottura sempre più radicale tra gli interessi del popolo e quelli dello Stato. Nonostante le limitazioni che le sono state imposte dalla sentenza, Berxwedan Jiyane ha partecipato a incontri su tutto il territorio nazionale, percependo sempre più l’indifferenza dello Stato verso i movimenti sociali. È da ricordare che la sorveglianza speciale viene disposta non sulla base di un reato commesso, bensì su quella di intenzioni supposte;
  • 2023, Governo Meloni; Marco Vizzardelli viene identificato alla Scala: il loggionista viene identificato dalla digos per aver esclamato: «Viva l’Italia antifascista!». Secondo quanto rivelato dalla Questura di Milano, Vizzardelli non è stato l’unico spettatore identificato quella sera al Teatro. Innumerevoli sono state le critiche indirizzate alla digos dal centro-sinistra, con il PD che ha espresso sostegno a Marco Vizzardelli per mezzo di X. Nicola Zingaretti ha ricordato che l’antifascismo è un valore costituzionale, mentre Ettore Rosato ha ritenuto che non è necessario identificare una persona solo perché antifascista. Nicola Fratoianni, nel mentre, ha denunciato i legami tra Fratelli d’Italia (partito che si pretende conservatore) e l’estetica nazifascista. Stefano Bonaccini ha colto l’occasione per ribadire il suo antifascismo e la sua fedeltà alla Costituzione. Carlo Monguzzi ha chiesto a Giuseppe Sala (sindaco di Milano, area PD) di conferire a Marco Vizzardelli l’Ambrogino d’oro; ma Sala ha ironizzato su quanto avvenuto.

Come sostenuto da Piero Ignazi (politologo italiano, esperto in politica comparata) su Domani, secondo l’élite italiana «il cittadino deve essere sorvegliato e segnalato perché potenzialmente pericoloso per l’ordine costituito».

Dottor Christian Trevisti

 

Ignazi P., 22/02/2024, Il Governo ha una pulsione preoccupante al controllo, Roma, Italia: Domani

Fatti della Scuola Diaz – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_della_scuola_Diaz

Zoppolato E., 27/03/2020, Maria Edgarda Marcucci, «socialmente pericolosa per aver combattuto l’Isis», Roma, Italia: Left

Redazione Romana, 08/12/2023, Loggionista grida «Viva l’Italia antifascista» e viene identificato; è polemica, Milano, Italia: Avvenire

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